lunedì 20 gennaio 2014

Il mio Maestro Abbado

Allora avevo 24 anni ed ero appena arrivata in Italia, vinto il concorso per la specializzazione di canto alla Scala avevo cominciato da poco il corso biennale.Il maestro Abbado non era più il direttore stabile del teatro ma stava ancora dirigendo parecchie cose in quell'anno di transizione. Ero andata a sentire un suo concerto al teatro. Noi avevamo le tessere ed entravamo dall'entrata di servizio, quella vecchia piccola portineria di via Filodrammatici che ha visto passare dalle sue porte l'intera storia della musica dall'anno in cui fu costruita la Scala. Peccato che oggi l'hanno buttata giù nella recente ricostruzione del teatro. Ero appena entrata lì quando dietro di me è entrato il maestro. Per combinazione ci siamo trovati noi due soli col portiere. E forse perchè ho visto entrare dentro una persona umile per impulso gli ho parlato: "Maestro, mi scusi, sono un'allieva di canto alla Scuola qui, mi permette di esprimerLe a voce la mia ammirazione, scusi se la disturbo!" E quel grande, grandissimo musicista che con le sue interpretazioni mi aveva aiutato a crescere musicalmente, mi ricordo l'enorme impressione che mi aveva fatto dal vivo col Requiem diretto a Sofia l'anno prima, dicevo quel grande della musica mi ha guardato quasi imbarazzato, ha sorriso e mi ha detto umilmente: Signorina, mi fa piacere che sia riuscito a trasmetterLe qualcosa con le mie esecuzioni. Io non credevo ne alle mie orecchie ne ai miei occhi - quel monumento della musica era lì davanti a una giovane ragazza alle prime armi e sembrava umile quanto lei. Mi ha teso la mano e ancora sorridendo mi ha colpito ancora di più dicendo una frase semplice sempilce: - Spero che il concerto di stasera Le piaccia, buon ascolto. Io sono rimasta lì a guardarlo entrare dentro incredula. Ma come, sembrava un mio collega giovane che si augura di fare un buon concerto parlando con una sua compagna di studi. Veramente non riuscivo a crederci. Poi ho visto che il portiere vedendo la scena sorrideva. Quando il maestro era già dentro ed io ero ancora lì a pensare se tutta questa umiltà era vera il portiere mi ha detto: - Cara ragazza, il maestro è così. Ho ascoltato e goduto il concerto e prima di andar via mi sono arrischiata a passare a salutare il Maestro. Quando entusiasta gli ho espresso tutta la mia ammirazione lui più umile di prima ha sorriso di nuovo imbarazzato da tutti quei complimenti di una giovane entusiasta e ha semplicemente detto: Ma è davvero sicura che Le è piaciuto così tanto? Se sì, sono contento che la mia interpretazione Le sia piaciuta e Le ha portato qualcosa. Quella sera il Maestro mi ha fatto capire una cosa davvero importante - mi ha fatto vedere che i grandi, quelli veri, sono grandissimi perchè sono rimasti dentro di se delle persone umili al servizio di qualcosa di più grande di loro. Grazie Maestro! La tua lezione di quella sera la porto dentro nel mio cuore per sempre. E stata la lezione più grande della mia vita! Addio!

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